
5 consigli per le pulizie di primavera davvero green
Con l’inverno che volge ormai al termine è tempo di pulizie di primavera.
Questa consuetudine deriva dalla tradizione ebraica, ed è legata alla celebrazione della Pèsach, anche detta Pasqua ebraica, una festività che ricorda la liberazione degli ebrei dall’Egitto ed il relativo esodo verso la Terra Promessa.
Tra le regole di questa festa vi è l’assoluto divieto di possedere e consumare cibi lievitati, e da qui nasce l’esigenza di pulire accuratamente la casa, per scovare ed eliminare qualsiasi sostanza lievitata prima che la festività abbia inizio.
Le abitazioni vengono quindi passate al setaccio e diventano oggetto di una pulizia meticolosa ed attenta (la cui durata può protrarsi per giorni, se non addirittura settimane) che ha come obiettivo la totale rimozione di qualsiasi traccia di lievito.
Per le famiglie ebraiche, le pulizie di primavera sono una tradizione importante, in grado di coinvolgere tutti i membri del nucleo familiare, un vero e proprio rituale che unisce storia, tradizione, spiritualità ed unità familiare.
Il mondo cristiano ha ereditato questa usanza associandola alle celebrazioni della Pasqua, dove la pulizia delle abitazioni diventa un modo per liberarsi dal peccato ed allontanare gli influssi maligni, un passaggio dall’inverno alla primavera visto simbolicamente in modo positivo.
In un’ottica sicuramente meno romantica e più pragmatica, le pulizie di primavera rappresentano il modo migliore per accogliere la nuova stagione, portando ordine e pulizia all’interno dell’ambiente domestico.
In questo articolo vedremo 5 consigli per realizzare le pulizie di primavera nel pieno rispetto dell’ambiente.
1) Eliminare il superfluo
La rimozione degli oggetti inutili ed ingombranti è il punto di partenza.
Il cosiddetto decluttering ha come obiettivo l’eliminazione del superfluo al fine di rendere un ambiente più organizzato e funzionale.
Per quanto riguarda questa fase, il consiglio è di procedere per gradi, pianificando i diversi interventi da compiere in ogni stanza. Una buona organizzazione renderà le operazioni meno caotiche.
Dopo aver eliminato gli oggetti inutili, si potrà iniziare con il processo di pulizia vero e proprio.
2) Prima spolverare
Spolverare a fondo, eliminando la polvere, per poi dedicarsi alla pulizia con acqua e detergenti è il metodo più indicato per pulire le superfici.
Non solo rappresenta la metodologia migliore in termini di efficienza e funzionalità (passare lo straccio su un pavimento pieno di polvere potrebbe rovinarlo e non dare i risultati sperati), ma determina anche un doppio risparmio, sia di tempo che di prodotti, evitando quindi inutili sprechi.
3) Utilizzare prodotti multiuso
I prodotti multiuso rappresentano un ottimo modo per risparmiare ed inquinare meno.
Possono essere preparati in casa, utilizzando ingredienti come il bicarbonato, il sapone naturale e l’acido citrico.
4) Impiegare detersivi alla spina
I detersivi sfusi, anche detti alla spina, sono privi di imballaggio e contribuiscono alla salute dell’ambiente.
I prodotti alla spina sono ecologici e biodegradabili, riducono il consumo di plastica e sono economicamente più convenienti.
H2o dispone di una linea di prodotti alla spina, sia per la casa che per il bucato, completamente naturali e Made in Italy, che sono:
- ecologici: prodotti con componenti vegetali, così come i tensioattivi. Sono biodegradabili, in quanto in 28 giorni non c’è più traccia nelle acque di scarico. In questo modo, il prodotto non arriva al mare.
- convenienti: i detersivi sono concentrati. 1 litro equivale a 3 litri e agiscono già a basse temperature. Es. con 1 litro di detersivo per il bucato si fanno fino a 33 lavaggi; con 1 litro di detersivo per stoviglie si fanno fino a 50 lavaggi; con 1 litro di detersivo pavimenti si fanno fino a 100 lavaggi. In questo modo, si aiuta a diminuire l’utilizzo di energia elettrica e di carburante per il trasporto, abbassando così le emissioni di co2 nell’ambiente.
- ricaricabili: si ricarica il flacone infinite volte con il prodotto che si preferisce, riducendo il consumo di plastica e salvaguardando l’ambiente. Tutte le bottiglie sono da 1 litro e il tappo è un misuratore da 30 ml.
5) L’importanza della manutenzione
Le pulizie di primavera dovrebbero includere anche una serie di interventi manutentivi.
Aggiustare rubinetti, elettrodomestici ed infissi potrà contribuire all’efficienza energetica dell’abitazione, perché con gli impianti al massimo dell’efficienza sarà possibile risparmiare sui consumi, ottimizzando gli sprechi.
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Tutti i vantaggi di un erogatore d’acqua in ufficio
Il nostro organismo è composto per circa il 60% da acqua, e quindi, per conservare un buono stato di salute, è necessario mantenere il corpo ben idratato. Capita però spesso, soprattutto quando si è oberati di lavoro, di dimenticare di bere a sufficienza, trascurando gli innumerevoli benefici che un’idratazione costante comporta, non solo in generale per la nostra salute, ma nello specifico mentre la mente è impegnata.
Assumere la giusta quantità di acqua durante le gravose attività quotidiane è importante per:
- Mantenere la concentrazione
- Aumentare la produttività
- Potenziare la resistenza alla fatica
Molte aziende hanno dunque deciso di inserire negli spazi a loro disposizione degli erogatori d’acqua che non soltanto rappresentano un servizio in più per i clienti e per il personale, ma un vero e proprio strumento per preservare la salute dei lavoratori. Inoltre, come vedremo, questi dispositivi sono anche una forma di risparmio economico e di tutela ambientale.
Cosa garantisce un erogatore d’acqua
Collocare un erogatore d’acqua nella sala d’attesa o in altre aree comuni del proprio ufficio, consente di avere a disposizione una fonte idrica potabile, perciò sicura, perfetta dal punto di vista organolettico e fresca.
Come già accennato, il personale potrà mantenere un buon grado di idratazione, con riflessi positivi sulla capacità di concentrazione, sui livelli di energia e produttività, nonché sulla vera e propria capacità di pensare.
Infine un erogatore d’acqua da ufficio rappresenta una forma di risparmio economico per l’azienda che lo acquista. Infatti, dopo l’investimento iniziale, sarà eliminata la spesa per le bottigliette d’acqua in plastica, che sono in più ingombranti e inquinanti. Dunque ciò che non viene speso per compare numerose casse di acqua potrebbe essere indirizzato all’implemento di altri settori dell’azienda.
Quale erogatore scegliere?
I dispositivi in commercio sono diversi e seguono l’andamento che il progresso tecnologico ha visto negli anni.
La tipologia più tradizionale è il così detto erogatore d’acqua a boccione, il quale utilizza una grande bottiglia in PET rovesciata con innesco ad aggancio sul dispositivo. Questo tipo di erogatore ha una capacità di 18 lt, è monouso vuoto a perdere ed è adatto ad uffici che accolgono circa 200 utenti.
Alle aziende che prevedono una maggiore accoglienza di persone, si consiglia l’istallazione di erogatori d’acqua in rete, i quali vengono direttamente allacciati alla rete idrica. In questo modo la somministrazione di acqua potabile e fresca è facilmente garantita in ogni momento della giornata lavorativa. Ogni erogatore di rete è munito di filtri interni per offrire un’acqua priva di odore e sostanze inquinanti come fluoro, sabbia e cloro.
Salute, risparmio e ambiente sono dunque le parole chiave quando si sceglie di investire del denaro in un erogatore d’acqua.
H2o Italia dal 1994 porta avanti un progetto che fornisce vari servizi, di cui il denominatore comune è l’acqua. Il tutto è condotto con il massimo rispetto per la natura e per il benessere delle persone. Il centro ti accompagnerà in modo trasparente e costante dalla scelta del prodotto fino alla regolare manutenzione e revisione.
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Come ridurre la tua impronta ecologica in pochi passi
Cos’è l’impronta ecologica?
Wikipedia sostiene che sia “Un indicatore complesso utilizzato per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacita della Terra di rigenerarle”
Quotidianamente, l’attività umana produce gas serra e consuma risorse, danneggiando il pianeta in modo inesorabile: il cambiamento climatico ed il riscaldamento globale ne sono le testimonianze più evidenti.
Che si tratti di un singolo individuo, una comunità, un’impresa o di una nazione intera, l’impronta ecologica rappresenta la conseguenza diretta di qualsiasi presenza umana.
Quanti Pianeta Terra ci vorrebbero per smaltire il comportamento umano, così poco sostenibile? Quesiti come questo sono alla base del discorso ambientale, soprattutto se sostenuti da studi e dati a riguardo, che evidenziano quanto il Pianeta sia in sofferenza ed abbia bisogno di un netto cambia di marcia da parte dell’umanità.
Però chiunque, cambiando alcuni comportamenti, può fare la sua parte e diminuire la propria impronta ecologica, cercando di adottare uno stile di vita più sano e sostenibile.
Vediamo in che modo.
Come ridurre l’impronta ecologica
Come già osservato, ogni azione dell’uomo produce degli effetti che si riflettono direttamente sull’ambiente, e questa realtà viene spesso dimenticata o poco considerata.
Quotidianamente, compiamo una serie di azioni “automatiche”, per noi considerate del tutto normali, che però hanno un forte impatto sul pianeta.
Con una maggiore attenzione verso la quotidianità e le azioni di tutti i giorni, chiunque può dare il proprio contributo al bene della nostra Madre Terra
Ecco alcuni consigli.
Abitudini alimentari
Modificare qualcosa per ridurre consumi ed inquinamento.
Mangiare meno carne (la produzione di carne incide infatti sulla produzione di gas serra, oltre a consumare molta acqua) ed acquistare prodotti locali, a km zero (il trasporto del cibo comporta emissione di diossido di carbonio).
Spostamenti
Per inquinare meno e necessario rivedere le modalità di spostamento e trasporto.
Lasciare l’automobile a casa per camminare, andare in bici o per prendere i mezzi pubblici, ed evitare i viaggi aerei quando possibile, sostituendoli con viaggi in autobus o in treno.
No allo shopping compulsivo
Molto spesso le persone acquistano oggetti inutili, di cui non hanno un reale bisogno e ne gettano via altri con troppa facilita, nonostante siano riparabili e pronti ad una “seconda vita”.
Il consiglio è di evitare gli acquisti compulsivi, generati solo dal consumismo e non da una vera necessità.
Comportamenti in casa
La casa rappresenta una grande fonte di consumi e sprechi.
Per evitare che ciò accada, bisogna adottare alcuni accorgimenti in grado di determinare risparmio energetico, abbattimento dei costi e sostenibilità ambientale:
- Installare lampade a risparmio energetico.
- Accertarsi della presenza di buona coibentazione ed impermeabilizzazione, e provvedere in caso contrario. In questo modo si migliorerà la resa energetica dell’abitazione, evitando sprechi
- Utilizzare un dispositivo per il trattamento dell’acqua, in modo da ridurre il consumo di plastica (non servirà più acquistare acqua in bottiglia). I sistemi di filtraggio, mineralizzazione e addizione di anidride carbonica migliorano la qualità dell’acqua, ed oggi è possibile acquistarli sfruttando il bonus acqua potabile.
- Scegliere elettrodomestici ad alta resa energetica (di classe A+ e A++ per frigorifero e congelatore, di classe AA e AAA per lavatrice e lavastoviglie) per ridurre i consumi e risparmiare sulle bollette.
- Scollegare i dispositivi elettronici quando non sono in funzione, perché consumano anche in modalità standby. Si può risolvere utilizzando una ciabatta multi presa.
- Mantenere sempre una temperatura adeguata, evitando con gli eccessi, sia in inverno che in estate.
- Prediligere i prodotti alla spina, andando così a ridurre l’impatto del packaging.
H2O Italia sarà il vostro partner ideale, capace di aiutarvi, con i propri servizi e prodotti, a ridurre la vostra impronta ecologica sul mondo.
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Bonus acqua potabile 2022
I sistemi che trattano le acque, come addolcitori e gasatori, possono filtrare, mineralizzare, raffreddare e addizionare anidride carbonica alimentare all’acqua proveniente direttamente dalle tubature degli acquedotti, migliorandone la qualità generale.
L’acquisto di questi sistemi è anche mirato alla riduzione dell’acqua in bottiglia, che permetterà di abbattere il consumo dei contenitori in plastica
Gli apparecchi presenti sul mercato, come quelli offerti dall’azienda H2O Italia, svolgono azioni specifiche nei confronti dell’acqua, e per scegliere quello più adatto alle proprie esigenze bisognerà conoscere per prima cosa le caratteristiche chimiche dell’acqua domestica.
Contattando l’acquedotto di competenza, gli enti regionali e le ASL di zona si potranno ottenere informazioni sulla qualità dell’acqua che viene distribuita e che serve la propria abitazione, mentre realizzando un’analisi privata sulla rete idrica di competenza si potrà conoscere l’esatta composizione dell’acqua domestica e procedere con l’acquisto del sistema più adeguato (ad esempio, in presenza di acqua estremamente ricca di calcare, sarà possibile optare per un addolcitore, sistema in grado di diminuire o eliminare la formazione di depositi calcarei).
H2O Italia vanta oltre 20 anni di esperienza in quest’ambito, ogni anno effettua più di mille tra installazioni, manutenzioni ed assistenza di addolcitori, erogatori e kit per la microfiltrazione dell’acqua. Inoltre anche per il 2022 è previsto il bonus acqua potabile, un motivo in più per pensare una volta per tutte all’installazione ad una delle soluzioni sopra proposte.
Entrando più nello specifico, andiamo a vedere cos’è il bonus acqua potabile e cosa prevede.
Il bonus acqua potabile
Il bonus acqua potabile è stato esteso anche al 2022 attraverso la Legge di Bilancio 2022.
Tra il primo ed il 28 febbraio è ancora possibile presentare la domanda di accesso al bonus per le spese sostenute nel corso del 2021, mentre per le spese relative al 2022 la domanda potrà avere luogo dal primo al 28 febbraio 2023.
Il bonus acqua potabile è un sostegno economico varato dalla Legge di bilancio 2021 (30 dicembre 2020, n. 178) che prevede l’erogazione di un credito d’imposta pari al 50% della spesa per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione e addizione di anidride carbonica alimentare.
Come già accennato, acquistando un sistema di trattamento dell’acqua, finalizzato al miglioramento della qualità dell’acqua potabile, si potrà usufruire di un credito d’imposta del 50% della spesa sostenuta, cosi suddivisa:
- Fino a 1.000 euro per le persone fisiche
- Fino a 5.000 euro per attività commerciali ed imprese
Presentando l’apposito modello (presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate) sarà possibile richiedere l’accesso al bonus. Le condizioni necessarie per l’ottenimento sono rappresentate dalla fattura o dallo scontrino d’acquisto. La documentazione dovrà includere anche una fattura elettronica oppure un qualsiasi documento commerciale riportanti il codice fiscale della persona che vuole accedere al credito d’imposta.
Le spese sostenute dovranno ovviamente essere tracciabili: i pagamenti andranno quindi effettuati mediante bonifico bancario, postale o con altri metodi documentabili.
In caso di esito positivo e di accettazione della domanda, il credito d’imposta potrà essere utilizzato:
- In compensazione tramite F24 per imprenditori ed esercenti.
- Scalabile in sede di dichiarazione dei redditi per i soggetti privati (con riferimento all’anno della spesa ed in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus).
Per altre delucidazioni è possibile consultare le FAQ a questo link.
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