
Capsule del caffè: non fare questo errore quando le butti
Il caffè in Italia è sinonimo di qualità e tradizione: gli italiani lo adorano e ne consumano una gran quantità ogni giorno, nelle più disparate situazioni.
Si beve caffè a colazione, in pausa lavoro, dopo i pasti e per condividere un momento di relax con una persona cara: non importa quale sia l’occasione, un buon caffè non si rifiuta mai.
Negli ultimi anni, le abitudini domestiche riguardanti il caffè hanno subito delle modifiche, e la classica moka (che utilizza il caffè in polvere) viene ormai affiancata o del tutto sostituita dalle macchine che utilizzano il caffè in cialde o in capsule.
Da qui nasce un problema inerente la raccolta differenziata, perché lo smaltimento di cialde e capsule del caffè genera ancora molti dubbi e confusione tra i cittadini, che spesso sbagliano i metodi di smaltimento.
La causa va in parte riscontrata nella grande varietà di materiali da cui è composto l’universo delle cialde e delle capsule di caffè: prodotti diversi ed involucri diversi, che necessitano pertanto di percorsi differenti in fase di smaltimento.
In questo articolo cercheremo di portare un po’ di chiarezza, osservando i corretti processi di ridicolo a seconda del materiale.
Come differenziare nel modo corretto cialde e capsule
Come detto in precedenza, le macchine per caffè che utilizzano cialde e capsule sono sempre più popolari, ed i rifiuti che esse generano costituiscono una realtà che va compresa per poter essere affrontata nel modo adeguato.
Una volta utilizzate, cialde e capsule diventano rifiuti e vanno smaltite correttamente.
Vediamo in che modo.
1- Cialde
Partiamo dal caffè in cialda.
Le cialde di carta devono essere gettate nei rifiuti organici, perché sono compostabili.
Questa caratteristica le rende più sostenibili rispetto alle capsule, le quali rappresentano una fonte d’inquinamento decisamente superiore.
2- Capsule in plastica
Stiamo parlando delle capsule tradizionali, le più diffuse e comuni.
Le capsule in plastica non lasciano dubbi: dopo l’utilizzo, bisogna sciacquare l’involucro per eliminare i residui di caffè e gettarlo nei rifiuti di plastica.
3- Capsule in alluminio
In alternativa alla plastica, le capsule realizzate in alluminio.
Anche in questo caso, dopo aver preparato il caffè e necessario sciacquare l’involucro per i residui e gettarlo nella sezione riservata a metalli/alluminio (a seconda dei diversi comuni italiani, l’alluminio può essere smaltito insieme a plastica/vetro, e bisognerà per questo seguire le norme del proprio comune di appartenenza).
Le capsule in alluminio sono al 100% riciclabili.
Da H2O Italia trovi le capsule caffé originali e capsule compatibili Bialetti, e le più buone dei migliori marchi italiani. Varie miscele e diverse tostature tra cui scegliere.
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Cosa fare se l’acqua domestica contiene troppo calcare?
La presenza del calcare rappresenta sicuramente uno dei problemi domestici più comuni e fastidiosi, capace di rigenerarsi e ripresentarsi con grande costanza, nonostante una serrata lotta a suon di prodotti anticalcare e tanto olio di gomito.
La formazione del calcare si deve all’acqua, ed in particolare alla durezza di quest’ultima: il termine durezza indica il contenuto di sali di calcio (Ca) e magnesio (Mg) presenti nell’acqua.
Dove si forma il calcare?
Una famiglia di quattro persone può creare fino a 70 chilogrammi di calcare all’anno, semplicemente utilizzando l’acqua nel modo consueto.
I sali di calcio e magnesio sono i diretti responsabili dei depositi di calcare che possono interessare lavelli, sanitari, elettrodomestici, bicchieri, e tutti gli oggetti che sono a contatto diretto con l’acqua. Il calcare, nel corso del tempo, darà vita ad aloni, macchie ed incrostazioni (compromettendo l’estetica di superfici ed oggetti) e danneggerà gli elettrodomestici (come ad esempio lavatrice, lavastoviglie, bollitore elettrico, macchina per il caffè). Tuttavia, il calcare si accumula anche in zone della casa che non si vedono, si accumulerà nei tubi dell’impianto di riscaldamento, nei radiatori e direttamente nei tubi dell’acqua.
I tre problemi principali con l’accumulo di calcare sono:
Aumento delle bollette energetiche: quando il tuo sistema di riscaldamento si intasa di calcare, deve lavorare di più per portare la casa alla giusta temperatura.
Danni agli elettrodomestici: hai mai sentito un rombo provenire dalla tua caldaia quando si avvia? In tal caso, si parla di kettling, causato dall’accumulo di calcare che riduce il flusso d’acqua all’interno dello scambiatore di calore. La caldaia deve quindi lavorare di più per riscaldare a sufficienza la casa e, di conseguenza, si può guastare più facilmente.
È necessaria una pulizia extra degli impianti
Come eliminare il calcare dall’acqua
Per tornare al concetto iniziale, una concentrazione alta di calcio e magnesio all’interno determina una maggiore durezza dell’acqua, che di conseguenza aumenterà il rischio di formazione di calcare.
I metodi tradizionali, come già accennato in apertura, prevedono l’utilizzo di prodotti specifici anticalcare, da applicare sulle superfici interessate o all’interno dei macchinari elettronici che utilizzano l’acqua (decalcificazione).
Questa metodologia non elimina completamente il problema, che si ripresenterà presto, e alla lunga costituisce sia una fonte di inquinamento (i prodotti per eliminare il calcare contengono sostanze chimiche, che si disperdono nelle tubature) che un notevole esborso economico.
Alla luce di tutto questo, perché non risolvere il problema alla radice, riducendo la durezza dell’acqua?
Per realizzare tale proposito sarà sufficiente acquistare un addolcitore.
Cos’è un addolcitore?
Gli addolcitori sono strumenti preposti al trattamento dell’acqua domestica, in grado di diminuirne la durezza.
In pratica, un addolcitore riduce la presenza di calcio e magnesio all’interno dell’acqua, restituendone una versione meno dura e quindi meno calcarea.
Vediamo cosa dice il legislatore a riguardo, e come definisce gli addolcitori (Decreto 21 dicembre 1990, n.443:
“Gli addolcitori a scambio ionico sono quelle apparecchiature atte a sostituire gli ioni costituenti la durezza dell’acqua con ioni di sodio, allo scopo di diminuire o eliminare la formazione di depositi calcarei consentendo un risparmio energetico e una riduzione nell’impiego di detersivi.
Per detti addolcitori debbono venire osservate le ulteriori seguenti condizioni:
- a) le apparecchiature devono essere dotate di un dispositivo per la rigenerazione automatica, che deve venire effettuata almeno ogni quattro giorni;
- b) le apparecchiature devono essere dotate di un sistema automatico di auto disinfezione durante la rigenerazione; in difetto,
le apparecchiature devono essere dotate di un idoneo sistema di post-disinfezione continua;
- c) qualora per i sistemi di auto disinfezione o di post-disinfezione siano previste modalità’ diverse dall’impiego del cloro o di suoi composti (nonché’ dell’impiego di lampade a raggi
U.V., limitatamente alla post-disinfezione), dette modalità dovranno essere approvate dal Ministero della sanità’ sulla base della rispondenza al protocollo sperimentale di cui all’allegato I;
- d) le apparecchiature devono essere dotate di un sistema di miscelazione dell’acqua originaria con quella trattata al fine di mantenere la durezza ai punti d’uso nell’ambito di quanto previsto
dal decreto del Presidente della Repubblica n. 236/1988, ed il contenuto in sodioioni non eccedente complessivamente il limite di 150 mg/1 come Na;
- e) le resine e gli altri scambiatori di ioni devono rispondere alle prescrizioni previste per i tipi utilizzati nel campo alimentare”.
L’acquisto di un addolcitore risolve per sempre il problema del calcare, perché con la sua azione preventiva esso non si presenterà.
Inoltre, con un addolcitore si preserva l’ambiente e si può risparmiare tempo e denaro.
Gli addolcitori H2O Italia sono formati da una struttura solida e da materiali di qualità che garantiscono affidabilità e funzionalità nel tempo, permettendo al cliente di risparmiare in termini di tempo e costi. Come tutti gli apparecchi per il trattamento delle acque potabili, anche gli addolcitori necessitano di regolare manutenzione, in questo caso l’azienda svolge un importante servizio in cui supporta il cliente in una corretta conduzione e manutenzione degli impianti, ricordando anche a cadenza fissa le operazioni da mettere in atto per la conservazione e il loro funzionamento ottimale.
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5 idee regalo sostenibili per questo Natale
Luci, addobbi per l’albero e canti di festa: il Natale si avvicina e con esso una lunga lista di regali da acquistare. Probabilmente non ti sorprenderà sapere che, con tutti gli imballaggi in plastica, gli alberi di Natale e i regali indesiderati, il Natale è una delle feste a più alto impatto ambientale. Ma niente panico: non ti stiamo suggerendo di rinunciare del tutto alle festività natalizie! Perché non dare un’occhiata invece a queste idee regalo green, perfette per qualsiasi amico o familiare attento all’ambiente?
Affinché lo spirito del Natale sia mantenuto, e la festività non diventi soltanto un’occasione consumistica, i regali per i nostri cari dovrebbero essere pensati con il cuore e in un’ottica sostenibile.
Vediamo insieme 5 idee regalo per un Natale ecosostenibile.
Macchina per la pasta
In un periodo come quello natalizio, durante il quale ci si sbizzarrisce nel cucinare pietanze prelibate, non può mancare una macchina manuale per la pasta.
Già presente tra i regali preferiti dello scorso anno, la macchina per pasta manuale sta subendo un vero e proprio revival. Solitamente fabbricata in un robusto acciaio inossidabile, la macchina è uno strumento facile da usare e che metterà in tavola dell’ottima pasta fresca e fatta in casa.
Oltre che dei divertenti momenti in famiglia, questo oggetto donerà al destinatario del regalo un notevole risparmio in termini economici, evitando anche l’accumulo di contenitori in plastica per la pasta.
Gasatore
Rimanendo in cucina, anche un gasatore per l’acqua è un’idea regalo green. Il gasatore permette di realizzare una deliziosa acqua frizzante comodamente a casa e utilizzando l’acqua del rubinetto anziché comprare bottiglie di plastica da dover trasportare, stoccare e poi smaltire.
È inoltre un dono adatto a tutti, dai giovani più sensibili alla tematica ambientale, alla nonna stanca di portare bottiglie di plastica dal supermercato fino a casa.
Puoi acquistare il tuo regalo presso H2O Italia, che opera nel settore dell’acqua dal 1994. Tutti i dispositivi del marchio sono dotati di sistema di gassificazione istantaneo con possibilità di ricarica bombole CO2 per gasatori direttamente negli store H2O.
Kit per bigiotteria fai-da-te
Gli oggetti creati personalmente e con dedizione, anche se possono non riuscire in modo perfetto al primo colpo, sono sempre unici e offrono un profondo senso di soddisfazione.
Regalare un kit fai-da-te per realizzare gioielli di bigiotteria, come collane, bracciali, orecchini, ma anche spille o fermagli, vuol dire stimolare l’estro del nostro caro, ma anche optare per una soluzione sostenibile.
Esistono infatti tantissimi set composti da elementi green, come nastri e cordini bio o perline in alluminio. In questo modo si avranno a disposizioni materiali naturali, anallergici, e che, come l’alluminio, sono già frutto di riciclo.
Prodotti per il corpo solidi
Troviamo infine gli intramontabili prodotti per la cura del corpo, che nel campo sostenibile vedono come protagonisti shampoo e bagnoschiuma solidi.
Questi sono generalmente realizzati con cera d’api, hanno un buon profumo, sono delicati e colorati, durano molto di più degli altri e permettono di mettere al bando i numerosi flaconi di plastica.
Insieme ai prodotti per il corpo puoi regalare una borsa o un astuccio in cotone biologico in cui inserirli oppure delle scatole portaoggetti in legno, così da creare delle personalissime confezioni carine ed originali.

Acqua frizzante: 3 usi alternativi
Capita spesso di non conoscere tutte le proprietà e gli utilizzi di un determinato elemento o prodotto. Questo è il caso dell’acqua frizzante, che può essere impiegata in ambiti molto diversi fra loro.
La bevanda con le bollicine è infatti diffusa e apprezzata per gli innumerevoli benefici che può apportare in tante piccole attività quotidiane.
Vediamo insieme 3 usi dell’acqua frizzante a cui non avevi mai pensato.
Salute e cosmesi
Una sfera in cui non ci immagineremmo di trovare l’acqua frizzante è sicuramente quella della salute e del benessere. L’acqua effervescente, vista la presenza di carbonato di sodio, è una buona alternativa ai farmaci antiacidi che favoriscono la digestione e prevengono l’insorgere di indigestioni.
L’acqua frizzante, avendo nella sua composizione l’anidride carbonica, è inoltre un vero toccasana per la pelle e quindi per la beauty routine. L’anidride carbonica libera i pori durante la pulizia del viso, favorendo l’eliminazione dello sporco causato dai residui di trucco e inquinamento atmosferico.
L’utilizzo dell’acqua gasata nella cosmesi è particolarmente diffuso in Asia, dove i dermatologi ne consigliano l’utilizzo per purificare il viso, favorire la circolazione sanguigna ed evitare possibili irritazioni.
Mantenimento e pulizia
La presenza di anidride carbonica consente di utilizzare l’acqua frizzante anche per la pulizia sia di oggetti di uso quotidiano che di oggetti preziosi.
In casa può infatti sostituire i detergenti chimici per rimuovere lo sporco e lucidare le superfici, eliminare macchie con odori forti ed eliminare gli aloni di bruciature dalle pentole dopo averle immerse nell’acqua frizzante messa a bollire. Per la pulizia domestica l’acqua frizzante può essere impiegata per l’eliminazione di grasso e impronte dalla propria auto.
Per quanto riguarda gli oggetti preziosi, alcune persone la utilizzano per mantenerli lucenti e pulirli, facendo bollire l’acqua frizzante per poi immergervi i gioielli e lucidarli con uno spazzolino.
Preparazione cibi
L’ambito culinario è certamente quello a cui siamo più abituati quando si parla dell’utilizzo dell’acqua frizzante.
Per prima cosa l’acqua effervescente va benissimo per cuocere le verdure, poiché le ammorbidisce, riducendo così il tempo di cottura e preservando tutte le sostanze nutritive.
Un altro utilizzo in cucina è quello delle fritture, le quali grazie all’acqua frizzante risultano leggere e croccanti. Questo è il segreto delle ottime tempure di verdura o pesce giapponesi.
Infine, con l’acqua frizzante possono essere innaffiate piante come basilico e rosmarino, che riceveranno in questo modo maggiori sali minerali. Condiremo così le nostre pietanze con elementi più nutrienti.
Come avere sempre a disposizione dell’acqua frizzante
Viste le sue innumerevoli proprietà sarebbe sempre bene avere in casa dell’acqua frizzante.
Le casse d’acqua costano, sono pesanti da trasportare e in più le bottiglie di plastica sono fortemente inquinanti. A questo potrebbe porre rimedio l’acquisto di un gasatore d’acqua.
Con questo dispositivo avrai la possibilità di rendere effervescente l’acqua del rubinetto comodamente a casa tua e in ogni momento della giornata. Il gasatore è infatti uno strumento semplice da usare, minimale nella sua forma e veloce.
Compirai inoltre un’operazione sostenibile non da poco, eliminando per sempre il tuo utilizzo di bottiglie e i suoi imballaggi in materiale plastico.
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L’acqua in bottiglie di plastica può far male alla salute?
L’inquinamento ambientale provocato dalla plastica è un fenomeno globale, che ha ormai raggiunto numeri impressionanti.
Le cause del fenomeno riguardano principalmente 4 aspetti:
- L’eccessiva produzione
- Il breve utilizzo dei prodotti (basti pensare agli articoli monouso)
- La pessima gestione dei rifiuti in plastica (mancato riciclo e dispersione nell’ambiente)
- La mancanza di alternative unita agli costi per il riciclo
Uno scenario del genere ha determinato nel corso degli anni un aumento esponenziale dell’inquinamento da plastica, responsabile ad esempio di circa l’80% dell’inquinamento marino (viene stimato un numero compreso tra i 5 ed i 13 milioni di tonnellate di plastica che ogni anno finiscono negli oceani di tutto il mondo).
Tra gli oggetti in plastica più diffusi e inquinanti troviamo proprio le bottiglie per l’acqua: rientrano tra i prodotti monouso maggiormente utilizzati e diventano rifiuto rapidamente, giusto il tempo di consumare l’acqua al loro interno.
In discarica finiscono, ogni anno, circa 11 miliardi di bottiglie di plastica in PET (alcune delle quali provengono però anche da altre bevande confezionate). Come riporta infatti il report GreenPeace L’insostenibile peso delle bottiglie di plastica: 7 miliardi di queste bottiglie non vengono riciclate e rischiano quindi di finire nell’ambiente e nei mari.
Le bottiglie in plastica non solo inquinano, ma possono anche essere pericolose per la salute umana e andrebbero per questo evitate.
Le bottiglie in plastica vengono solitamente realizzate in polietilene tereftalato, il cosiddetto PET, un tipo di plastica molto resistente che se conservata correttamente ed al riparo da fonti di calore non ha effetti nocivi per la salute.
Il problema risiede proprio nelle modalità di conservazione e di trasporto delle bottiglie in plastica.
Soprattutto in estate, i contenitori in plastica vengono esposti al caldo e le alte temperature possono provocare la migrazione di sostanze chimiche potenzialmente nocive dalla plastica all’acqua: diversi studi hanno dimostrato come l’antimonio (sostanza classificata come cancerogena dall’IARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) aumenti i propri livelli di concentrazione nelle bottiglie d’acqua esposte a temperature comprese tra i 40 ed i 50 gradi.
Un altro fattore da tenere in considerazione riguarda il fenomeno delle microplastiche: a contatto con l’acqua, la plastica disperde alcuni frammenti più piccoli (con un diametro compreso tra i 330 micrometri ed i 5 millimetri) che contaminano l’acqua e possono danneggiare l’organismo umano. Le microplastiche sono uno dei grandi problemi che affliggono gli oceani e l’inquinamento marino in generale.
Anche in questo caso, diversi studi hanno confermato la presenza di microplastiche all’interno dell’acqua contenuta nelle bottiglie in plastica: le sostanze in questione sono rappresentate dal polipropilene (PP), dal polietilene (PE), dal poliuretano (PU) e dal polietilene tereftalato (PET).
In un contesto simile, appare evidente quanto sia importante cercare di limitare il più possibile il consumo di acqua in bottiglie di plastica, utilizzando tutte le possibili alternative che abbiamo a disposizione.
Esistono infatti diverse soluzioni, alla portata di tutti, capaci di abbattere l’acquisto di acqua in bottiglia: si può utilizzare l’acqua del rubinetto (è più buona e regolarmente sottoposta a severi controlli) e installare un addolcitore per aumentarne la qualità (gli addolcitori diminuiscono la durezza dell’acqua, riducendo la presenza del calcare) oppure un erogatore d’acqua (in grado, ad esempio, di raffreddare o gasare l’acqua a seconda del modello che si installa) ed infine si possono impiegare bottiglie in acciaio o in alluminio.

Come profumare la casa in modo naturale
Profumare la casa con elementi chimici fa male alla salute ed è per questo altamente sconsigliabile.
I classici deodoranti per ambienti non sono infatti naturali e rilasciano nell’aria una serie di sostanze irritanti per il naso, gli occhi e la gola, potenzialmente allergizzanti e cancerogene (si tratta dei cosiddetti Composti Organici Volativi, anche detti COV).
Recentemente, l’unione Europea ha approvato il Reach, un nuovo regolamento per la registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche, mettendo al bando oltre 40 sostanze chimiche considerate nocive e potenzialmente pericolose.
Le sostanze più dannose (Dehp, Bbp, Dbp, musk xylene, Mda, Hbcdd) fanno parte del gruppo degli ftalati (derivanti dal petrolio), sono altamente nocive e sono tutte utilizzate per la produzione dei classici deodoranti per ambienti.
Vediamo dunque alcune utili alternative ai prodotti chimici, del tutto naturali ed assolutamente innocue per la salute umana.
Oli essenziali
Sono dei concentrati estratti dalle piante, con molti principi attivi e capaci di generare una buona profumazione.
Vengono impiegati in diversi ambiti (aromaterapia, cosmesi, eliminazione di batteri e cattivi odori, per profumare l’ambiente domestico) e sono del tutto naturali.
Per la profumazione domestica, sarà sufficiente procurarsi una brucia essenze ed inserire nel diffusore dell’acqua e alcune gocce dell’olio essenziale desiderato: il calore della fiamma diffonderà l’aroma dell’olio in tutti gli ambienti domestici. Le fragranze a disposizione sono parecchie: limone, bergamotto, pompelmo, tè verde, limone, geranio, eucalipto, timo e rosmarino.
Diffusori per candele
Le candele possono adempiere diversi scopi e se quello primario resta l’illuminazione, resta da non sottovalutare la capacità di profumare gli ambienti.
I diffusori per candele profumate hanno proprio questo scopo e possono donare un certo stile a qualsiasi tipologia di arredamento.
Ovviamente, la candela da utilizzare dovrà essere naturale: le migliori sono quelle realizzate in cera d’api, atossiche e del tutto innocue per l’uomo.
Spray naturali
Gli spray naturali sono una buona alternativa ai prodotti chimici e possono essere utilizzati per il bagno e per eliminare gli odori sgradevoli.
Anche in questo caso esistono tantissime varianti tra cui scegliere: lavanda, bergamotto, limone e arancio rappresentano alcune delle fragranze più utilizzate.
Deodorante alla zeolite
La zeolite è un minerale che non si limita a coprire i cattivi odori, ma li elimina del tutto.
Un deodorante alla zeolite cattura gli odori, assorbe l’umidità in eccesso, può essere utilizzato per profumare la casa o per detergere le superfici (come nel caso dei tappeti).
La zeolite impiegata nell’ambito delle pulizie è inodore e non provoca problemi alle persone, risultando in questo modo efficace e sicura.
Bastoncini immersi nel liquido
I profumi per ambiente come quelli della linea Lavaverde S-SENSE si compongono di un’ampolla con liquido profumato e dei bastoncini. Una volta ben imbevuti i bastoncini rilasciano una gradevole essenza verso l’alto, in modo regolare e costante. L’Intensità della profumazione è variabile e può essere cambiata secondo le proprie esigenze: con pochi bastoncini sarà più delicata, mentre utilizzandoli tutti si otterrà una profumazione più forte e decisa. Esistono diversi tipi di fragranze: rosa, fior di loto, biancospino, lavanda, muschio di quercia, spezie, legno di cedro, mirto di Pantelleria, fiori di arancio, tè verde e verbena.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del bere acqua frizzante
L’acqua gassata è una bevanda rinfrescante e una buona alternativa alle bibite zuccherate. Tuttavia, alcune persone si sono poste il dubbio che bere acqua frizzante possa essere dannoso per la salute.
Questo articolo esamina in dettaglio gli effetti sulla salute dell’acqua gassata.
Cos’è l’acqua gassata?
L’acqua gassata è l’acqua che è stata infusa con anidride carbonica sotto pressione. Questo produce una bevanda frizzante. Spesso viene aggiunta a questa bevanda una piccola quantità di sale per migliorarne il gusto. A volte sono incluse piccole quantità di altri minerali.
Le acque minerali frizzanti naturali, come Perrier, San Pellegrino, Nepi, Gaudianello, sono diverse.
Queste acque vengono catturate da una sorgente minerale e tendono a contenere minerali e composti solforati. Spesso sono anche gassate.
L’acqua gassata è acida
L’anidride carbonica e l’acqua reagiscono chimicamente per produrre acido carbonico, un acido debole che ha dimostrato di stimolare gli stessi recettori nervosi della bocca della senape.
Questo innesca una sensazione di bruciore e pungente che può essere sia irritante che piacevole.
Il pH dell’acqua gassata è 3–4, il che significa che è leggermente acida. Tuttavia, berla non rende il corpo più acido.
I reni e i polmoni rimuovono l’eccesso di anidride carbonica. Ciò mantiene il sangue a un pH leggermente alcalino di 7,35–7,45 indipendentemente da ciò che mangi o bevi.
L’acqua frizzante influisce sulla digestione?
L’acqua gassata può giovare alla salute dell’apparato digerente in diversi modi.
- Può migliorare la capacità di deglutizione
- Può aumentare la sensazione di pienezza: l’acqua gassata può anche estendere la sensazione di sazietà dopo i pasti in misura maggiore rispetto all’acqua naturale.
- Può aiutare ad alleviare la stitichezza: le persone che soffrono di stitichezza possono scoprire che bere acqua frizzante aiuta ad alleviare i loro sintomi.
Ci sono anche prove che l’acqua frizzante possa migliorare altri sintomi di indigestione, incluso il mal di stomaco.
Quindi nessuno studio scientifico suggerisce che l’acqua gassata o frizzante sia dannosa per la salute.
È anche una bevanda senza calorie che quando viene bevuta, provoca una piacevole sensazione.
Non c’è motivo di rinunciare a questa bevanda se ti piace. In effetti, potrebbe persino migliorare la tua salute generale.
Come ottenere facilmente acqua frizzante
Il nostro Paese produce 4 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, l’80% della quale proviene da imballaggi industriali, e ogni anno riversa in natura 0,5 tonnellate di plastica. Secondo un report del WWF, l’Italia è il maggiore produttore di manufatti in plastica dell’area mediterranea e il secondo più grande produttore di rifiuti.
Ogni minuto che passa, più di 33 mila bottigliette di plastica, tra cui quelle d’acqua, arrivano in mare. Questa minaccia è reale, ed è pericolosa per l’uomo e per tutte le specie animali esistenti, oltre che ovviamente per l’ambiente.
Quindi per eliminare l’utilizzo di plastica e bere acqua gasata piacevolmente a casa, consigliamo di acquistare un gasatore. Grazie a questo piccolo elettrodomestico è possibile ottenere dell’acqua frizzante in qualsiasi momento della giornata, ottenendo anche un notevole risparmio economico. Semplice da usare, è adatto a tutti, e può essere facilmente utilizzato da bambini ed anziani.
I gasatori d’acqua domestici proposti da H2O Italia sono la soluzione semplice, minimale e veloce per avere quella frizzantezza che cerchi ad ogni sorso! Tutti i dispositivi sono dotati di sistema di gassificazione istantaneo con possibilità di ricarica bombole CO2 per gasatori direttamente negli store H2O.

Candele profumate in casa: quali sono i benefici?
Da principale fonte di luce ad elemento decorativo, la storia della fabbricazione delle candele si sviluppa attraverso i secoli in modo indipendente e in vari luoghi del mondo. Come leggiamo su Wikipedia, delle candele furono fabbricate dai Romani a partire dal 500 a.C. circa. Erano vere candele immerse e fatte di sego. Le prove di candele fatte di grasso di balena in Cina risalgono alla dinastia Qin (221–206 a.C.). In India, la cera ricavata dalla bollitura del cinnamomo era usata per le candele dei templi.
Fu però nel 1850 che venne inventata la candela come la conosciamo. Dopo l’invenzione dell’elettricità e l’introduzione della lampadina, la fabbricazione delle candele però iniziò a declinare.
Fortunatamente per tutti noi però le candele sono tornate di moda negli ultimi anni. Soprattutto in tempi come questi, con le temperature autunnali alle porte, le candele possono davvero influenzare il modo in cui ci sentiamo dentro e fuori.
A quanto pare, accendere una candela profumata a casa può fare molto per noi oltre a rendere l’atmosfera del nostro ambiente davvero incantevole.
Ecco alcuni vantaggi nell’accendere le tue candele profumate preferite.
- Le candele profumate creano atmosfera
La luce tremolante delle candele crea un’atmosfera incantevole. L’aggiunta di una candela qua e là renderà i vostri spazi immediatamente più caldi e accoglienti. Potrai davvero posizionarle dove vuoi: in soggiorno creano un’atmosfera rilassante, in bagno ti daranno la sensazione di essere in una spa, nel frattempo accese a cena renderanno tutto più romantico.
- Le candele arredano
Le candele profumate sono un elemento molto elegante, e possono davvero dare il tocco finale all’arredamento di qualsiasi stanza della tua casa. Le scelte sono illimitate: dai colori tenui che aggiungono un tocco morbido ai tuoi interni a colori vivaci e audaci per chi vuole osare. Oltre a ciò, oggigiorno le candele sono disponibili anche in varie forme e dimensioni!
Nei nostri punti vendita sono disponibili candele profuma ambiente della linea Nature Candle, composte al 100% da cera vegetale, pertanto risultano ecologiche, sostenibili, biodegradabili, così come anche lo stoppino è realizzato in puro cotone 100% naturale.
- Le candele profumano la casa
Che le candele profumate donino alla casa una fragranza particolare sembra ovvio, ma ci teniamo a ribadirlo: in alcune stanze, come la cucina o il bagno, possono mascherare gli odori e nelle altre invece rilasciano un gradevole odore.
Mettiamo però l’accento su questa questione: non tutte le candele sono uguali, dunque dovremmo fare attenzione.
Secondo Andrew Sledd, pediatra specializzato in tossicologia ambientale che vive in Missouri, alcune candele profumate, quando vengono lasciate accese per un’ora, possono provocare gli stessi effetti negativi del fumo di sigaretta. Questo perché sono realizzate con profumazioni sintetiche.
La nostra linea Nature Candle contiene il 10% di fragranza concentrata ed è prodotta con colori certificati RAL e fragranza certificata IFRA. Tutte le candele profuma ambiente rispondono alle norme ferree sulla non tossicità dei profumi.
- Le candele migliorano il tuo umore e alleviano lo stress
Più che mai, pensiamo che la salute mentale e la cura di sé siano aspetti super importanti di uno stile di vita sano in generale. Sapevi che accendere candele profumate può aiutare a creare un’atmosfera e un senso di benessere perfetti? Le candele profumate sono dei veri stimolatori dei nostri stati d’animo. Certe fragranze influenzano le nostre emozioni e possono anche cambiare il nostro umore!
Gli aromi floreali ad esempio rilassano e abbassano i livelli di stress.
- Se sono naturali, puliscono l’ambiente
In commercio ci sono moltissimi tipi di candele, ma si dividono principalmente tra candele naturali e candele in paraffina. Se avete a cuore la vostra salute e l’ambiente prediligete sempre la soluzione più naturale.
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5 trucchi per usare i termosifoni, risparmiando ed evitando inutili sanzioni
Con l’autunno ormai alle porte e le temperature in forte calo, gli italiani si stanno preparando alla riaccensione dei termosifoni.
Al fine di fronteggiare la crisi energetica in atto, il Governo ha varato un piano per contenere gli sprechi ed i costi in bolletta: la temperatura dei sistemi di riscaldamento centralizzati viene fissata a 19 gradi (con la riduzione di un grado per il riscaldamento degli edifici) ed il periodo di accensione dei termosifoni viene ridotto di 15 giorni (la data di inizio sarà posticipata di 8 giorni, mentre lo spegnimento sarà anticipato di 7 giorni).
I forti rincari che stanno riguardando le bollette di luce e gas hanno reso necessarie certe misure, e per questo il comportamento delle singole persone dovrà necessariamente essere ancora più virtuoso rispetto al normale.
In questo articolo vedremo come, attraverso il rispetto di 5 regole, sia possibile risparmiare sui costi, evitare gli sprechi e salvaguardare l’ambiente.
Come utilizzare termosifoni: 5 trucchi per farlo al meglio
Scaldare la propria abitazione nel modo corretto, evitando sprechi ed alti costi in bolletta, è possibile: basta seguire alcune semplici regole.
Ecco una breve guida per ottimizzare il riscaldamento casalingo.
1 Eseguire la manutenzione degli impianti
Si tratta della regola numero uno, sia per questioni di sicurezza che di risparmio e salvaguardia dell’ambiente.
Un impianto regolato nel modo corretto consuma ed inquina meno, e mette al riapro da possibili sanzioni: la mancata manutenzione può infatti comportare una multa di 500 euro (DPR 74/2013).
2 Monitorare la temperatura degli ambienti (per gli impianti autonomi)
Spesso, sia d’estate con i climatizzatori che d’inverno con i termosifoni, le temperature adottate per la propria abitazione sono eccessivamente basse o troppo alte, e questi comportamenti comportano sprechi e costi elevati.
Per trascorrere un inverno caldo e sereno, non bisogna scaldare oltremodo la casa e la temperatura indicata di 19 gradi è più che sufficiente per garantire il comfort necessario. Così facendo, sia la salute che il portafogli ne trarranno grandi benefici.
3 Lasciare i termosifoni liberi
I termosifoni non devono presentare intralci che possano ostacolare una buona diffusione del calore.
Il consiglio è di evitare di collocare tende, oggetti e mobili davanti ai termosifoni, e di utilizzarli come asciuga biancheria.
In entrambi i casi parte del calore andrebbe disperso, generando sprechi di energia.
4 Impiegare sistemi di riscaldamento moderni
Le caldaie a condensazione sono ormai praticamente obbligatorie (tranne che in alcuni casi specifici), ed è consigliabile adoperarsi per sostituire il proprio impianto con uno a condensazione o a pompa di calore.
Inoltre, esistono diversi dispositivi che possono integrare il sistema e renderlo più performante: collettori termici, impianti fotovoltaici e valvole termostatiche si rivelano validi aiuti per contenere costi e sprechi energetici.
5 Utilizzare tecnologie innovative
L’impiego della domotica consente di realizzare un cospicuo risparmio, sia in termini economici che energetici.
Con la domotica sarà possibile regolare la temperatura degli ambienti a distanza e stabilire anche i tempi di accensione e spegnimento dell’impianto.
In questo modo si eviteranno inutili sprechi, perché il riscaldamento verrà mantenuto in funzione soltanto nei momenti davvero necessari.
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Riscaldamento: tutte le cattivi abitudini da evitare per risparmiare energia
Quando arriva la stagione invernale, le basse temperature ci costringono ad accendere i termosifoni ed a mantenerli in funzione per diverse ore al giorno.
Se è impossibile evitare di accendere il riscaldamento, si può intervenire su alcuni errori tipici che vengono normalmente commessi.
Modificando alcune errate abitudini sarà infatti possibile realizzare un cospicuo risparmio, sia economico che energetico.
Vediamo in dettaglio gli errori da evitare.
Utilizzare i termosifoni come asciuga biancheria
Chi non ha mai utilizzato i termosifoni per asciugare vestiti ed asciugamani?
Il freddo, l’umidità e le piogge tipiche della stagione invernale impediscono un processo rapido di asciugatura per la nostra biancheria, ed i termosifoni diventano un valido aiuto in questo senso.
L’altra faccia della medaglia rischia di vanificare l’utilità di questo procedimento: quando un termosifone viene utilizzato in questo modo, non funzionerà nel modo corretto, disperdendo calore.
Con termosifoni meno performanti, che producono meno calore, saremo orientati ad alzare la temperatura, a danno delle nostre tasche.
Porre ostacoli nei pressi del calorifero
Spesso i termosifoni vedono tende, poltrone, mobili ed oggetti vari di fronte a loro, sia per questioni estetiche che di spazio.
Se un termosifone è “nascosto” e bloccato da diversi impedimenti, il calore da esso generato non potrà diffondersi in modo corretto ed omogeneo.
Anche in questo caso, la tendenza porterà le persone ad alzare la temperatura del termostato, sprecando soldi ed energia.
Accendere tutti i termosifoni contemporaneamente
Serve davvero accendere tutti i termosifoni nello stesso momento?
La risposta è negativa.
Solitamente, le persone trascorrono la maggior parte del tempo in un un paio di stanze (soprattutto nelle case di notevoli dimensioni), quindi non ha senso fissare la stessa temperatura per ogni ambiente casalingo.
Il consiglio è di regolare la temperatura di ogni calorifero a seconda delle esigenze: per le stanze che non si utilizzano in un determinato momento bisognerebbe diminuire la temperatura di qualche grado.
Avere i termosifoni ad efficienza ridotta
Capita spesso di toccare il termosifone e sentirlo più freddo in alcuni punti della superficie.
Se questo accade vuol dire che non sta funzionando bene, solitamente a causa dell’aria presente nelle tubazioni che impedisce all’acqua calda di scorrere liberamente e riscaldare l’ambiente.
Bisognerà quindi risolvere il problema e rendere il termosifone nuovamente al massimo dell’efficienza: in questo modo si eviteranno inutili sprechi di energia.
Inoltre, se volete davvero risparmiare, dovreste considerare l’idea di installare una caldaia a condensazione: a differenza delle caldaie tradizionali, quelle a condensazione riscaldano l’acqua adottando una tecnica diversa, che prevede il recupero del vapore dei fumi di scarico, utilizzandolo per un nuovo ciclo di riscaldamento.
Una caldaia a condensazione garantisce un abbattimento dei costi del compreso tra il 10% ed il 40%, e rappresenta il metodo migliore per contenere gli sprechi e limitare l’inquinamento.
In questo articolo potrete leggere tutte le azioni da mettere in atto prima di accendere la caldaia per i termosifoni, all’arrivo dell’inverno.
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