Il Bonus acqua potabile: come funziona e a chi spetta
La Legge di Bilancio 2021 (30 dicembre 2020, n. 178), che stila una previsione di bilancio per l’anno finanziario 2021 (ed anche di bilancio pluriennale per il triennio 2021 – 2022 – 2023) erogherà un credito d’imposta che permetterà di accedere al cosiddetto “Bonus acqua potabile”, (Legge 78/2020, articolo 1, comma 1087) un’agevolazione nei confronti di chi deciderà di acquistare i sistemi che migliorano la qualità dell’acqua.
Questi sistemi, anche detti depuratori, possono filtrare, mineralizzare, raffreddare e addizionare anidride carbonica alimentare all’acqua proveniente dalle tubature degli acquedotti, migliorandone la qualità generale. Rappresentano inoltre un incentivo, per consumatori ed aziende produttrici, alla riduzione dell’acqua in bottiglia. In questo modo sarò possibile diminuire l’utilizzo dei contenitori in plastica.
A chi spetta il bonus acqua potabile
Il bonus spetta alle persone fisiche, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, ed è pari al 50% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022, documentate tramite fattura elettronica o documento commerciale. Il credito è riconosciuto fino a un ammontare complessivo di spesa non superiore a:
– 1.000 euro per ciascuna unità immobiliare, per le persone fisiche non esercenti attività economiche;
– 5.000 euro per ciascun immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli altri soggetti.
Quindi in caso di installazione di depuratori d’acqua è dunque disponibile un bonus fiscale fino a 500 euro per le abitazioni private e fino a 2.500 euro per i locali e le aziende.
Tutte le informazioni sugli interventi andranno comunicate telematicamente all’Enea.
Qual è il periodo coperto dal Bonus? Dal 1° gennaio 2021 al il 31 dicembre 2022: in questo lasso di tempo, tutte le spese sostenute per acquistare i depuratori d’acqua potranno usufruire del credito d’imposta.
Richiesta del Bonus acqua potabile
Per l’ottenimento del Bonus bisognerà conservare e presentare la fattura o lo scontrino del depuratore acquistato. La documentazione da fornire prevede anche una fattura elettronica o un documento commerciale che riportino il codice fiscale del soggetto che vuole ottenere il credito d’imposta. Le spese sostenute dovranno essere tracciabili, ed i pagamenti andranno effettuati tramite versamento bancario, postale o con altri metodi.
Ecco come prosegue il sito dell’Agenzia delle Entrate: “In ogni caso, per le spese sostenute prima della pubblicazione del Provvedimento n. 153000 del 16 giugno 2021, sono fatti salvi i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.
L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo inviando il modello tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. Dopodiché, il bonus potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus”.
Qui è possibile scaricare il modello per la richiesta del Bonus acqua potabile.